cronologia eventi

Cronologia eventi 1943-44 di Roma

ITALIA – ROMA E REGIONE LAZIO



 

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2 febbraio: Il generale Ambrosio succede a Cavallero come capo di stato maggiore generale.17 febbraio – Pesante bombardamento della città di Cagliari da parte degli Alleati. La città verrà distrutta all’80%.

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1 feb : Tivoli – Il Comando dei Carabinieri rinviene attaccato a un muro un manifesto grezzo inneggiante alla casa Savoia e contro gli ”oppressori d’Italia”.  5 febbraio: Rimpasto di governo: Mussolini assume il ministero degli Esteri e Galeazzo Ciano viene nominato ambasciatore presso la Città del Vaticano.

 

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Un’ondata di scioperi investe l’Italia del nord, in particolare Torino, sotto la direzione anche di militanti anti-fascisti. La crisi economica dovuta alla guerra che si trascina da anni ha messo in crisi il sistema produttivo nazionale. Dure le reazioni verbali di Hitler alla notizia degli scioperi.1 marzo: In Italia riduzione del 25% dell’energia elettrica per l’illuminazione. 5 marzo: Scioperi operai nelle fabbriche del Nord Italia.

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7-10 aprile: incontro Mussolini-Hitler presso il quartier generale del führer.17 aprile: Carlo Scorza succede a Vidussoni alla segreteria del partito fascista.

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12 maggio: Mussolini autorizza ad arrendersi l’armata italiana in Tunisia e nomina Messe Maresciallo d’Italia. 

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14 – Civitavecchia-bombardamento 15 maggio: Discorso di Mussolini dal balcone di Piazza Venezia: “In Africa ritorneremo”. 

 

 

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6-11 giugno Dopo 6 giorni e 6 notti di massicci bombardamenti, la base di Pantelleria si arrende agli anglo-americani.12 giugno – Con l’Operazione Corkscrew inizia l’invasione del continente da sud: conquista di Pantelleria da parte delle truppe Anglo-Americane.12-14 giugno – Battaglia della Sutjeska: il nucleo principale dei partigiani jugoslavi di Josip Broz Tito riesce a rompore l’accerchiamento tedesco e a fuggire in Bosnia; gravi perdite partigiane, le truppe tedesche uccidono sommariamente feriti e civili.

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14 -Palestrina- scritte antifasciste rinvenute nei locali della casa del fascio24 giugno: Giovanni Gentile parla in Campidoglio per rianimare il fronte interno. Mussolini, rivolgendosi ai gerarchi, si scaglia contro i fautori della pace e detta le ultime disposizioni in caso di sbarco nemico (discorso detto del “bagnasciuga”, che sarà reso pubblico 6 giorni dopo).

 

 

ITALIA

Tra il 9 e il 10 luglio gli angloamericani sbarcati in Sicilia vengono contrastati dagli italiani e dai tedeschi che ne rallentano la marcia verso il Nord.Pietro Badoglio che dà notizia del suo incarico come capo del Governo per radio alle ore 22,45 avvertendo che «la guerra continua e che l’Italia resta fedele alla parola data». Il governo ordina la liberazione dei detenuti politici fatta eccezione per comunisti ed anarchici e vieta – perdurando la guerra – la ricostituzione dei partiti politici. Dispone che la polizia e l’esercito, a cui è affidato il mantenimento dell’ordine pubblico possano disperdere i manifestanti con l’uso delle armi; dichiara sciolto il PNF e tutte le sue organizzazioni, come auspicato dall’appena costituito “Comitato nazionale delle correnti antifasciste” che ancora non ha nessun effettivo potere e tanto meno l’autorità estesa a livello nazionale. 31 luglio – Il Comitato nazionale delle correnti antifasciste decide di presentarsi al Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, capo del governo, che sino ad allora aveva messo in atto una politica repressiva nei confronti del movimento antifascista anche per non insospettire gli alleati tedeschi. 10 luglio: Inizia l’Operazione Husky: gli Alleati anglo-americani sbarcano sulle coste meridionali della Sicilia, tra Licata e Siracusa. Il controllo dell’isola viene concluso entro il 17 agosto.

24 luglio: Nella notte al Gran Consiglio del fascismo viene votato l’Ordine del Giorno presentato da Dino Grandi: Mussolini deve rimettere al re il comando delle forze armate.

25 luglio: Vittorio Emanuele III destituisce Mussolini e lo fa arrestare. Il maresciallo Pietro Badoglio, nominato capo del Governo, forma un governo di “tecnici” senza rappresentanti dell’opposizione antifascista. Comincia così il cosiddetto “Governo dei Quarantacinque giorni”. Le manifestazioni antifasciste nel paese vengono represse: il bilancio parla di 83 morti e 516 feriti. Si avviano trattative segrete con gli Alleati (Lisbona, 3 agosto).

29 luglio: Le forze militari tedesche rafforzano la loro presenza in Italia.10 luglio – Italia: con l’Sbarco in Sicilia la Settima Armata americana del generale George Patton sbarca in Sicilia, fra Licata e Gela, mentre l’Ottava Armata, comandata dal generale Montgomery, sbarca fra Pachino e Siracusa.Battaglia di Camemi e Battaglia del Ponte Dirillo. 15 luglio – Incursione aerea sulla stazione ferroviaria di Foggia. (1.293 vittime)19 luglio – Incontro di Hitler e Mussolini a Feltre22 luglio – Nuova incursione aerea sulla stazione ferroviaria di Foggia con mitragliamento in tutto il rione. (7.643 vittime)24-25 luglio – Il Gran Consiglio del Fascismo mette in minoranza Mussolini grazie ad un ordine del giorno presentato da Dino Grandi. Mussolini si riferirà ai votanti con il termine spregiativo di «venticinqueluglisti».25 luglio Con un giorno d’anticipo, Vittorio Emanuele III riceve Benito Mussolini e lo considera dimissionario. Sorpreso, Mussolini viene condotto in un’autoambulanza e arrestato, per salvaguardare l’incolumità dello stesso Mussolini. Il potere è affidato al Maresciallo d’Italia generale Pietro Badoglio. L’intero Paese è investito da manifestazioni di esultanza. Scompare il Partito Fascista. Inizio dei «quarantacinque giorni». Alla Germania è assicurata la lealtà politica e militare.28 luglio – Esce in Sicilia il “manifesto separatista”, che chiede agli Alleati di riconoscere l’isola come Stato sovrano indipendente a regime repubblicano.9 luglio: Gli Alleati sbarcano in Sicilia, a Gela.10 luglio: Sbarco alleato ad Augusta. Gli anglo-americani dilagano rapidamente in tutta la Sicilia.19 luglio: Convegno Mussolini-Hitler a Feltre: monologo del Führer, al quale Mussolini non osa chiedere il permesso di sganciarsi. Il duce ripone speranza nelle “armi segrete” che la Germania sta preparando. Pesante bombardamento alleato su Roma.22 luglio: Gli Alleati entrano a Palermo. Dino Grandi, membro del Gran Consiglio del fascismo, informa Mussolini dell’ordine del giorno che intende presentare alla successiva riunione.23 luglio: Ultima seduta del Tribunale speciale. Dall’inizio dell’anno sono stati condannati 141 antifascisti, complessivamente a 1.349 anni di reclusione. Una condanna a morte non eseguita.24 luglio: Alle 17 si apre la seduta del Gran Consiglio del fascismo.25 luglio: Alle 3 del mattino viene approvato l’ordine del giorno presentato da Grandi (con 19 voti su 27). Alle 17 Mussolini porta al re le decisioni del Gran Consiglio e viene informato che sarà sostituito dal generale Badoglio. Al termine dell’udienza Mussolini è tratto in arresto. Il radiogiornale della sera (ore 22.45) informa gli italiani dell’accaduto, ma Badoglio riferisce che “la guerra continua” al fianco dell’alleato tedesco. Grandi manifestazioni antifasciste in tutta Italia.27 luglio: Prima riunione del governo Badoglio: si decide l’immediato scioglimento del partito fascista, la soppressione del Gran Consiglio e del Tribunale speciale, la liberazione dei condannati politici, il divieto di costituzione di qualsiasi partito

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1 luglio: Il vicepresidente romeno, in visita a Roma, suggerisce a Mussolini lo sganciamento dall’Asse.19 luglio – Un terribile bombardamento, con numerose vittime civili colpisce Roma distruggendo quasi interamente il quartiere San Lorenzo nei pressi dello scalo ferroviario. Fino alla mattina del 19 luglio 1943 in pochi pensavano che Roma sarebbe stata bombardata, per la presenza sia di innumerevoli siti e beni archeologici ed artistici sia della Città del Vaticano. Ma alle 11,13 di quel lunedì, dopo 1134 giorni di guerra, 556 ebbe inizio l’operazione l “Operazione Crosspoint”. Le forze aeree statunitensi e britanniche forti di 362 bombardieri pesanti B17 e B24 e 300 bombardieri medi B26 e B25, scortati da 268 caccia Lighting partiti dalla Tunisia, e che poco prima si erano allineati sul lago di Monterosi, a NO della Capitale, giunsero sugli obiettivi prestabiliti: lo scalo ferroviario di San Lorenzo, in primo luogo, ma anche gli scali ferroviari del Littorio sulla Salaria e quello Tiburtino. Gli aerei erano ad una quota di 20.000 piedi (in codice “Twenty Angels”), vale a dire 6.000 metri, in modo da essere irragiungibili dal fuoco della contraerea. Perentori ordini erano stati impartiti per risparmiare le altre zone della città: i lanci dovevano essere precisi, oggi diremmo chirurgici. Ma, ovviamente, sotto le oltre 9.000 bombe sganciate, per un totale di 1.060 tonnellate, trovarono la morte molti civili: circa 1.700, con oltre 4.000 feriti. “Danni collaterali” di una guerra che aveva già fatto milioni di morti.Nella notte tra il 24 e il 25 luglio il Gran Consiglio del fascismo, approva l’ordine del giorno Grandi che restituisce al re il compito di guidare le Forze Armate mettendo di fatto in minoranza Mussolini. 19 luglio: Bombardamento del quartiere di San Lorenzo a Roma da parte degli Alleati. 29 luglio: Viene sciolto il PNF e abolito il Tribunale Speciale. A Roma si costituisce in clandestinità il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) formato dai rappresentanti dei partiti antifascisti (Democrazia Cristiana, Partito Comunista, Partito d’Azione, Partito Liberale, Partito Socialista e Democrazia del Lavoro) sotto la presidenza di Ivanoe Bonomi. 25 luglio : La mattina di domenica 25 luglio, dopo essersi recato regolarmente nel suo studio di Palazzo Venezia per occuparsi degli affari correnti, Mussolini chiede al sovrano di poter anticipare l’abituale colloquio del lunedì, e ottiene di presentarsi alle ore 17 a Villa Savoia (oggi Villa Ada). Vittorio Emanuele III comunica a Mussolini la sua sostituzione con Pietro Badoglio, garantendogli l’incolumità. All’uscita da Villa Savoia Mussolini viene arrestato, su ordine del re, dai carabinieri.Immediatamente i cittadini romani manifestano nella notte e il giorno successivo la loro gioia per la caduta del fascismo. Gli operai del Poligrafico dello Stato, in via Gino Capponi, all’Alberone e quelli dello stabilimento Manzolini lasciano il lavoro e vanno nel centro della città a manifestare. Vengono bruciate le tessere del PNF dagli impiegati del Ministero delle comunicazioni a Porta Pia; le sedi della GIL, specie nella periferia sono devastate. Ovunque vengono rimossi simboli del regime.In via Agostino Depretis, presso il Viminale, la milizia fascista spara dalla sede della Difesa contraerea territoriale (Dicat) sui manifestanti uccidendone due e ferendone quattro. La sparatoria si conclude con l’arrivo della polizia e dell’esercito che disarma i militi.Al “Palazzaccio”, il Palazzo di giustizia, una manifestazione di avvocati antifascisti si trasforma in una spedizione al carcere di Regina Coeli dove con l’aiuto dei familiari di detenuti e dei trasteverini vengono messi in libertà circa 1000 uomini e 500 donne. 28 – Colleferro   – La forza pubblica stronca un tentativo di manifestazione posto in atto da 300 operai della fabbrica chimica Bombrini Parodi Delfino. 26 – Genzano   – Dimostrazione antifascista e distruzione di emblemi fascisti alla casa del fascio.

 

 

 

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agosto – Truppe tedesche iniziano a spostarsi in l’Italia per contrastare una possibile “defezione” dell’alleato dell’Asse.3 agosto – Badoglio constatata l’impossibilità di governare le manifestazioni di piazza, riceve le opposizioni antifasciste che in cambio offrono la legittimazione del suo governo. 13 agosto – La città è nuovamente bombardata dagli alleati nei quartieri TiburtinoPrenestinoCasilinoTuscolano. L’attacco, eseguito da bombardieri statunitensi, causa danni forse ancora maggiori del primo, che l’aveva colpita il 19 luglio (bombardamento di San Lorenzo): nei due bombardamenti morirono oltre 2.000 civili innocenti e parecchie altre migliaia rimasero feriti, senza casa e lavoro. In città vengono così a mancare servizi essenziali, mentre la fame si diffonde e la capitale si fa invivibile. Dopo meno di un mese, il 13 agosto 1943 Roma è bombardata per la seconda volta. L’obiettivo questa volta fu il quartiere Appio -Tuscolano.17 agosto – Gli anglo-americani attraversano lo stretto di Messina e si dirigono verso la Lucania e la Campania.27 agosto – Bombardamento aereo di Caserta con gravi danni al Palazzo Reale, alla stazione e linea ferroviaria, alla caserma sede del distretto militare, alla cattedrale, al santuario salesiano del Cuore Immacolato di Maria con annesso istituto, all’ospedale civile e alla vicina chiesa di Santa Maria di Loreto (oggi santuario di Sant’Anna), al rifugio bellico Ricciardelli e alla chiesa di San Vitaliano con trecento morti.6-8 agosto – Bombardamenti alleati su MilanoTorino e Genova.11 agosto – Il primo dei 108 bombardamenti di Terni.17 agosto – La Settima armata americana raggiunge Messina, seguita dopo poche ore dall’Ottava armata britannica, sancendo così la completa conquista della Sicilia.19 agosto – Bombardamento a tappeto su tutta la città di Foggia. (9.581 vittime)24-25 agosto – Migliaia di bombe vengono lanciate sulla città di Foggia, anche durante la notte, fino al 25 mattina. (971 vittime)31 agosto – Bombardamento di Pisa. 

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11-12 agosto – Si riunisce nello studio di Giuseppe Spataro il Comitato nazionale delle correnti antifasciste che chiede la sostituzione del governo Badoglio accusandolo di non aver contrastato adeguatamente i fascisti e di aver permesso alle truppe tedesche l’occupazione di Roma. Mettono da parte per il momento ogni progetto di azione insurrezionale per evitare la reazione tedesca. Il 14 agosto 1943 Roma è dichiarata unilateralmente “Città Aperta”. Il Comando Supremo italiano, ordinò immediatamente alle batterie antiaeree della zona di Roma di non reagire in nessun modo in caso di passaggio aereo nemico sulla città; comandò poi lo spostamento di sede dei comandi italiani e tedeschi e delle rispettive truppe; si impegnò a trasferire gli stabilimenti militari e le fabbriche di armi e munizioni e a non utilizzare i nodi ferroviari cittadini per scopi militari, né di smistamento, né di carico o scarico, né di deposito. Questo – anche a seguito dell’occupazione della città da parte delle truppe naziste – non impedì che i bombardamenti continuassero, anzi: verso la fine della guerra diventeranno sempre più frequenti, spesso giornalieri. In totale furono 51 i bombardamenti su Roma; 14 agosto – il governo dichiara unilateralmente Roma “città aperta“. Ci si riferisce ad una città ceduta, per accordo esplicito o tacito tra le parti belligeranti, alle forze nemiche senza combattimenti con lo scopo di evitarne la distruzione. Lo statuto di città aperta viene attribuito tenendo conto del particolare interesse storico o culturale della città, oppure in virtù del consistente numero di civili presenti nella popolazione. La città dichiarata “aperta” non deve tuttavia presentare alcun interesse strategico nel conflitto in corso in modo che la sua liberazione non determini l’esito finale della guerra. Gli Alleati avevano già dichiarato, prima ancora del “25 luglio”, che una eventuale dichiarazione di “città aperta” del governo italiano – ove non accompagnata da smilitarizzazione con possibilità di verifica da parte di osservatori neutrali – non avrebbe avuto alcun valore. («Roma potrebbe venire considerata una città aperta soltanto nel caso in cui l’esercito, le installazioni militari, gli armamenti e le industrie di guerra venissero rimossi […] Qualora il regime fascista decidesse di salvare Roma facendone una città aperta, dovrebbe rilasciare una precisa dichiarazione in modo da consentire agli Alleati, agendo attraverso rappresentanti neutrali, di determinare quando la necessaria smilitarizzazione abbia avuto luogo».24 – In località Fregene, l’ex segretario del Pnf Ettore Muti è ucciso dai carabinieri mentre tenta la fuga.30 agosto : I partiti di sinistra antifascisti danno vita ad una giunta militare di cui fanno parte per il Partito d’Azione Riccardo Bauer, per il PCI Luigi Longo e per il PSIUP Sandro Pertini. Il programma è quello di combattere i tedeschi assieme all’esercito regio. Roma è divisa in otto zone militari con un comando di volontari ai quali vengono promesse dall’esercito le armi necessarie.  

 

ITALIA

3 settembre – viene siglato segretamente l’armistizio di Cassibile o armistizio “corto”. Il Regno d’Italia cessa le ostilità contro le forze britanniche e statunitensi. Più che un armistizio è una vera e propria resa senza condizioni da parte di un’Italia ormai allo stremo.Alle ore 16 l’agenzia Reuters annuncia che l’Italia si è arresa senza condizioni agli alleati. Mezz’ora dopo il generale Eisenhower, comandante alleato per il Mediterraneo, conferma da Radio Algeri la resa degli italiani.Alle ore 19.45 L’Eiar manda in onda una registrazione del maresciallo Pietro Badoglio che annuncia l’armistizio, Il maresciallo ordina di cessare gli atti di guerra contro gli alleati ma, nello stesso tempo, di opporsi con le armi “ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.La parte conclusiva della dichiarazione genera una ambiguità di interpretazioni tale che in un primo momento viene presa per l’annuncio della fine della guerra.9 settembre -Senza incontrare nessuna difficoltà Vittorio Emanuele III, la sua famiglia, Pietro Badoglio con la maggior parte dei ministri, lasciano Roma per Pescara per poi imbarcarsi sulla nave da guerra “Baionetta” ed arrivare a Brindisi appena occupata dagli Alleati. Inizia lo sbarco a Salerno che fu una delle tre operazioni di invasione alleate in Italia nel settembre 1943, guidata dal generale Harold Alexander e dal suo 15º Gruppo d’Armate (comprendente la 5ª Armata del generale Mark Clark e l’8ª Armata Britannica del generale Bernard Montgomery).L’operazione Avalanche si sviluppa nei pressi di Salerno, mentre le altre due operazioni di supporto vengono effettuate in Calabria (operazione Baytown) ed a Taranto (operazione Slapstick).Continua la battaglia per la difesa di Roma nella città e nella zona dei castelli romani.Ad Albano fascisti e tedeschi attaccano il comune difeso da soldati italiani mentre a Monterotondo soldati della divisione “Piave” e civili sbaragliano un reparto di paracadutisti tedeschi.Le truppe tedesche, sebbene incontrino un’inaspettata reazione, sono ben coordinate e guidate tramite un sistema di comunicazioni efficace, al contrario degli italiani che hanno difficoltà di comunicazioni tra il centro operazioni a Monterotondo, sotto il generale Mario Roatta, e il comando supremo di Via XX Settembre. L’azione degli italiani appare priva di una visione complessiva sugli scontri in atto e lasciata a singole iniziative degli ufficiali.Si riuniscono nella mattinata i partiti del “comitato nazionale delle correnti antifasciste” dando vita sl C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale) formazione interpartitica formata da movimenti di diversa estrazione culturale e ideologica, composta da rappresentanti comunisti (PCI), cattolici (DC), azionisti (PdA), liberali (PLI), socialisti (PSIUP) e democratico-progressisti (PDL). Il CNL pone in secondo piano il problema della forma istituzionale, monarchia o repubblica, da dare all’Italia liberata, giudicando primaria l’unità antifascista per la liberazione. Bisogna dare, sostiene il CLN, «precedenza alla lotta contro il nemico esterno, spostando a dopo la vittoria il problema dell’assetto Istituzionale dello Stato»Il Partito Repubblicano Italiano e alcuni gruppi di sinistra rimangono fuori dal CLN, pur partecipando alla Resistenza, per la loro pregiudiziale posizione istituzionale antimonarchica; essi non accettano infatti il compromesso della rinuncia del CNL a porre subito il problema istituzionale a vantaggio dell’unità nazionale.Oltre al CLN, , nascono altri gruppi di resistenti che si raccolgono intorno a quella che sarà il movimento più numeroso, con 1183 uomini e donne, ed attivo, con 187 morti, della Resistenza romana: Bandiera Rossa, che esprime l’ideale politico repubblicano.I parà tedeschi attaccano Monterotondo10 settembre all’alba, viene ordinato agli italiani di arrendersi mentre si continua a combattere a Porta San Paolo, a Testaccio, a San Giovanni, dove gli ingressi delle mura sono stati bloccati dai tram messi di traverso dai tramvieri, nella zona di Santa Maria Maggiore sino a Via Nazionale.La resa viene firmata nel pomeriggio dal generale Caviglia e Kesselring.Nella tarda serata si combatte l’ultima battaglia della difesa di Roma alla stazione Termini dove il maggiore Carlo Benedetti con 13 soldati e numerosi civili difende il treno che ospita un comando operativo. Lo scontro vede la sconfitta degli italiani con la morte di 6 militari e 41 civili, dei quali 8 sconosciuti.La sera dello stesso giorno il generale conte Giorgio Carlo Calvi di Bergolo viene nominato dai tedeschi governatore di Roma riconosciuta come “città aperta” per salvaguardarne l’aspetto culturale e storico. La città dovrà essere priva di ogni contingente militare. In realtà i tedeschi ne faranno una base per le operazioni a nord e a sud della capitale. Lo stesso argomento in dettaglio: Caduti della Montagnola. 11 settembre Scontri tra carabinieri che non vogliono farsi disarmare e tedeschi.Soldati, civili, ex prigionieri alleati fuggiti dai campi di concentramento cominciano ad organizzare le prime bande partigiane fuori Roma. In città si formano, spontaneamente, o per iniziativa dei partiti e movimenti antifascisti, gruppi di sabotaggio e di guerriglia.Conseguentemente aumentano sempre più i rastrellamenti operati dai tedeschi che convogliano a Pratica di Mare, principale campo di raccolta sotto il comando delle SS, i prigionieri da avviare ai lager fuori d’Italia.12 settembre – Paracadutisti tedeschi liberano Mussolini prigioniero a Campo Imperatore sul Gran Sasso. Il Duce viene trasportato in aereo a Pratica di Mare e successivamente da Hitler nel quartier generale di Rastenburg (Prussia Orientale).14 settembre – Viene rinvenuto morto in un albergo di Frascati per un colpo di pistola alla tempia il maresciallo d’Italia Ugo Cavallero fatto imprigionare da Badoglio dopo la caduta di Mussolini e successivamente liberato. Rimangono oscuri i motivi della morte.20 settembre Via Eleonora Duse, Parioli – Primo attacco della guerriglia cittadina. Un ordigno esplosivo viene fatto deflagare dalle Squadre Partigiane del Partito d’Azione contro la caserma della ricostituita MVSN, provocando morti e feriti. Ne sono responsabili Pilo Albertelli e Giovanni Ricci.Il Comando tedesco dispone di non diffondere la notizia delle perdite; il giorno seguente fa affiggere in città manifesti che intimano ai civili, pena la morte, la consegna entro 24 ore dei fucili da caccia detenuti.23 settembre A Torre di Palidoro, località vicino a Roma, il giorno precedente due tedeschi sono morti per una deflagrazione avvenuta mentre perquisivano delle casse contenenti esplosivi.23 civili sono condannati alla fucilazione per rappresaglia dai tedeschi. Il vicebrigadiere dei carabinieri Salvo d’Acquisto si sacrifica in cambio della vita degli ostaggi.Mussolini fonda la Repubblica Sociale Italiana (nata col nome di Stato Nazionale Repubblicano, detta comunemente anche Repubblica di Salò)3 settembre: Il generale Bernard Montgomery, alla guida dell’VIII Armata GB, sbarca in Calabria.
Il generale Giuseppe Castellano firma l’armistizio con gli Alleati a Cassibile in Sicilia. Il cosiddetto “Corto Armistizio” prevede le sole clausole militari della resa italiana.

8 settembre: Badoglio annuncia alla radio l’armistizio con Gran Bretagna e USA. L’esercito, colto impreparato, è allo sbando, i tedeschi nei giorni successivi, nel quadro dell’Operazione Alarico, catturano e disarmano 600.000 soldati italiani, che in gran parte verranno inviati nei campi di concentramento in Germania.

9 settembre: Sbarco Alleato a Salerno e Taranto. Vittorio Emanuele III e Badoglio lasciano Roma per rifugiarsi a Brindisi, proclamata nuova sede del governo. Le armate cominciano a risalire la penisola, gli statunitensi sul versante tirrenico e i britannici su quello adriatico.


12 settembre: Le SS liberano Mussolini dalla prigione di Campo Imperatore (Gran Sasso) e lo conducono in Germania.

15 settembre: Mussolini fonda il Partito Fascista Repubblicano (PFR), guidato da Alessandro Pavolini.

16-17 settembre: le avanguardie statunitensi e britanniche si ricongiungono nei pressi di Vallo di Lucania, 60 Km a sud di Salerno. L’ Italia meridionale è quasi totalmente nelle mani degli Alleati.

18 settembre: I tedeschi evacuano la Sardegna.

22 settembre: La Divisione dell’esercito italiano “Acqui” di stanza a Cefalonia, che da otto giorni combatte contro i tedeschi, accetta la resa e viene in gran parte massacrata (più di 5.000 tra soldati ed ufficiali vengono trucidati).

23 settembre: Mussolini rientra in Italia e e assume le funzioni di Capo dello Stato della Repubblica Sociale Italiana (RSI). Sede del nuovo governo fascista è Salò.

27 settembre: I britannici entrano a Foggia.

27-30 settembre: Le “Quattro giornate di Napoli”. Nella notte fra il 27 e il 28, la popolazione si rifornisce di armi e la mattina successiva inizia la battaglia nelle vie cittadine, particolarmente dura nel quartiere Vomero. I tedeschi inviano in città i carri armati e i reparti attestati sulle colline circostanti che però vengono bloccati dagli insorti a Capodimonte ed a Capodichino. Il 29 la rivolta divampa in tutta Napoli e gli scontri si fanno sempre più duri ed intensi. Il 30 il comandante tedesco W. Scholl abbandona Napoli, mentre le sue truppe lasciano definitivamente la città nella nottata. Il 1 ottobre, pur con qualche resistenza di qualche piccolo nucleo di fascisti, le truppe americane entrano a Napoli già liberata.

3 settembre – L’Italia firma l’armistizio con gli Alleati.9 settembre – Costituzione del Comitato di Liberazione Nazionale: ha inizio ufficialmente la resistenza partigiana in Italia. Sbarco della V armata americana a Salerno. Il governo e la famiglia reale in fuga per Pescara e Brindisi.12 settembre – Operazione Quercia: un commando di paracadutisti tedeschi libera Mussolini dal Gran Sasso.14 settembre – La Kriegsmarine, rappresentata dal capitano di vascello Max Berninghaus, e la Xª Flottiglia MAS rappresentata dal principe Junio Valerio Borghese firmano un accordo per una reciproca collaborazione nel rispetto dell’indipendenza e autonomia operativa della formazione italiana.16 settembre – Deportazione degli ebrei da Merano.19 settembre – Eccidio di Boves.23 settembre – Viene costituita la Repubblica di Salò.27-30 settembre – Le Quattro giornate di Napoli: insurrezione popolare a Napoli contro le truppe tedesche.

ROMA e regione Lazio

7 settembre – ufficiali americani giungono segretamente a Roma per organizzare (Operazione Giant 2) un lancio di paracadutisti americani a Cerveteri e Furbara per intervenire in soccorso degli italiani in occasione dell’annuncio ufficiale dell’armistizio e difendere così efficacemente Roma dai tedeschi. L’operazione fallisce vista l’impossibilità di liberare gli aeroporti dai presidi tedeschi. Alle ore 20,30 dell’8 settembre inizia la battaglia per la difesa di Roma.Paracadutisti tedeschi prendono con la forza un deposito di carburante presidiato da soldati italiani a Mezzocammino sulla via Ostiense dando inizio alla battaglia per Roma. I tedeschi si dirigono a ponte Galeria, e sulla sinistra del Tevere verso l’EUR, il Laurentino, la Cecchignola.Tra divisioni a ranghi ridotti e quelle ancora efficienti, gli italiani possono contare su circa 60.000 uomini mentre Kesselring può disporre di 12.000 uomini pronti ad intervenire nelle zone a sud e a nord della capitale, e di 14.000 paracadutisti che hanno occupato l’aeroporto di Pratica di Mare impedendo quanto previsto dagli accordi tra gli italiani e gli alleati che avrebbero dovuto effettuare un lancio, annullato nella notte tra il 7 e l’8 settembre, di una divisione aviotrasportata americana in aiuto degli italiani.Da Viterbo sono pronti a muovere su Roma 24.000 soldati della “Panzergranadieren” con 350 carri armati.8-sett: Le forze italiane rimangono sulle posizioni di partenza. Le forze germaniche cominciano a muovere verso la città attuando una manovra a tenaglia. Da sud la 2^Div. Paracadutisti muove da Pratica di Mare verso i caposaldi 5-6-7 della Granatieri. Da Nord la 3^Div. PanzerGrenadieren, muovendo dalla zona Bolsena-Viterbo, ingaggia l’Ariete a Manziana e Monterosi.EVENTI: ORE 19:45: annuncio dell’armistizio ORE 21:00: I Paracadutisti tedeschi sono già al caposaldo n. 5 – Ponte della Magliana. ORE 20:00-NOTTE: i depositi carburante di Valleranello-Mezzo Cammino sono catturati. La Div. Piacenza e la 220^Div. Costiera attaccate dai paracadutisti cessano di esistere come unità operative. ORE 21:00: Ariete e Piave in allarme ma non ancora entrate in combattimento. Il “Centro Marte”, sede di campagna dello SMRE a Monterotondo, viene abbandonato dallo SMRE stesso che rientra a Roma in Via XX Settembre. ORE 23:00: cade il caposaldo n. 5-Magliana. Caposaldi 6-7 pesantemente attaccati ma ancora in mano italiana. 9-10 settembre: A Roma, soldati e cittadini italiani tentano inutilmente di liberare la città delle truppe tedesche. Dopo la battaglia di Porta San Paolo viene firmata la resa. Roma è proclamata “città aperta”. Complessivamente nella battaglia di Porta San Paolo muoiono 400 civili tra cui 43 donne 8 settembre : alle ore 12, squadriglie di fortezze volanti americane si susseguono nel bombardamento di Frascati e in particolare di Villa Torlonia sede di Albert Kesselring. Il comandante supremo tedesco, che si trova altrove, non subirà le conseguenze del bombardamento e assieme a Rommel, che ha il comando per il Nord Italia, guiderà l’operazione Alarico, piano di occupazione del suolo italiano e di contrasto dell’esercito regio in Jugoslavia, in GreciaAlbaniaDodecanneso.8 settembre – L’armistizio con gli Alleati viene reso noto alla popolazione con un proclama del maresciallo BadoglioFuga del Re Vittorio Emanuele III da Roma. I tedeschi reagiscono con l’operazione Achse e in pochi giorni occupano l’Italia centro-settentrionale; disgregazione del Regio Esercito. 8 settembre – Frascati   – A mezzogiorno circa, bombardamento aereo alleato sulla città, sede del comando tedesco del feldmaresciallo Kesselring: avvertimento dell’imminente annuncio dell’armistizio.
Il  comando tedesco  è  in seguito trasferito a nord di Roma, tra  Ronciglione (Vt) e il Monte Soratte.  La 3^ divisione Panzergranadieren è schierata tra il comando e la costa Tirrenica.
Tra le ore 20.30 e le 23 reparti tedeschi della 2 divisone paracadutisti attaccano e disarmano reparti italiani dislocati lungo la costa da Nettunia a Ladispoli e nei Castelli Romani.  Altri reparti tedeschi della 3 divisione Panzergranadieren avanzano verso Roma sulle vie Flaminia, Cassia e Aurelia.
Il gen.  Giovanni Zanghieri, comandante della difesa meridionale ripiega con i suoi reparti da Velletri su Tivoli e vi riorganizza il comando del XVII corpo d’annata.
Reparti della divisione Ariete vengono dislocati a nord lungo la Cassia in località La Storta.
9 settembre – Alle ore 4 il gen.  Mario Roatta, che con il gen.  Vittorio Ambrosio lascerà Roma alle ore 6, trasmette al gen.  Giacomo Carboni l’ordine del comando supremo di far concentrare le truppe mobili presso Tivoli: in tal modo si lascia scoperta un’ampia zona per l’avanzata tedesca verso la Capitale.
Civitavecchia   – Reparti tedeschi disarmano i presidi militari italiani e bloccano le navi presenti nei due porti.
Nei Castelli Romani scontri tra soldati italiani e tedeschi a Velletri, Genzano Ariccia e Albano.
Tra Anzio e Nettuno, animati dagli antifascisti Carlo Casaldi, Pietro Comastri e Marvito Vecchiarelli, gruppi di civili e di militari sbandati si battono contro i tedeschi: gli scontri durano fino al giorno 12.
Fino al pomeriggio si combatte anche a Manziana   e nella zona del lago di Bracciano.
A Monterotondo  e in località Osteria del Grillo, sulla via Salaria, le truppe italiane hanno la meglio e riescono a fermare i tedeschi.
10 settembre – La resa è  firmata a Frascati   presso il comando del feldmaresciallo Kesselring 10 settembre – I tedeschi occupano Roma.
16 settembre – Le autorità tedesche fanno appello agli agricoltori della provincia per un regolare approvvigionamento alimentare di Roma.
20 settembre – Lungo la costa da Ostia al Garigliano inizia la formazione di campi minati: fino a dicembre verranno collocate 250.000 mine anticarro e antiuomo. 
 Per non fornire appoggi in caso di sbarchi i tedeschi distruggono aziende, case, opere pubbliche, ponti, torri costiere e altri edifici storici posti lungo il litorale.
22 settembre – A Palidoro, sulla via Aurelia, per lo scoppio di una bomba muore un soldato tedesco e altri due restano feriti.  I tedeschi rastrellano 23 persone e intendono fucilarle per rappresaglia.  Uno degli ostaggi, il vicebrigadiere dei carabinieri Salvo D’Acquisto, innocente, si autoaccusa dell’attentato per salvare gli altri e viene fucilato.   23 sett. Il generale Calvi di Bergolo e altri ufficiali che rifiutano di giurare fedeltà alla neonata Repubblica Sociale vengono arrestati e deportati in Germania. La divisione “Piave” che aveva il compito di assicurare l’ordine a Roma sorpresa nella sede del Liceo Giulio Cesare a Corso Trieste viene sciolta con l’ordine di arruolarsi con i nazifascisti.Il colonnello del genio, Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo riesce a fuggire in abito borghese dal Ministero della Guerra in via XX Settembre. Diverrà il comandante del Fronte militare clandestino sino al giorno del suo arresto il 25 gennaio 1944 ad opera di un delatore. Sarà una delle vittime delle Fosse Ardeatine.24 settembre – Zona San Giovanni e Piazza Fiume – Nella notte, scontri tra la polizia (passata agli ordini del gerarca fascista Guido Buffarini Guidi) e gruppi di partigiani.25 settembre – 455 lavoratori sui previsti 16.400 obbediscono al bando di precettazione obbligatoria.27 settembre – Nel pomeriggio di domenica 27 settembre, Kappler convoca presso il proprio ufficio a Villa Wolkonsky il rabbino capo della Comunità israelitica di Roma, Foà, e il suo presidente Almansi, intimando loro la consegna, entro trentasei ore, di almeno cinquanta chilogrammi d’oro, minacciando altrimenti la deportazione di duecento ebrei romani verso la Germania. L’oro fu raccolto e consegnato con un ritardo di poche ore, comunque entro i limiti di una breve proroga accordata dallo stesso Kappler ai responsabili della Comunità ebraica romana, che contava circa 12.000 persone, per raccogliere tutto l’oro richiesto.28 settembre – Kappler penetra negli uffici della Comunità impadronendosi del denaro e degli archivi con i nomi e i recapiti degli ebrei romani.
24 settembre – Evacuata Nettunia
29 settembre -Genzano –  creato fascio Repubblicano

 

ITALIA

1º ottobre – Si conclude l’operazione Avalanche con l’entrata degli angloamericani a Napoli.7 ottobre – I tedeschi arrestano e avviano alla deportazione circa millecinquecento carabinieri (gli occupanti ritenevano infatti che l’Arma fosse loro ostile in quanto fedele alla monarchia sabauda); i carabinieri che sfuggirono alla razzia (novemila, secondo una valutazione effettuata nell’immediato dopoguerra) iniziarono immediatamente a riorganizzarsi, unificandosi in novembre sotto il comando del generale Filippo Caruso.13 ottobre : Il governo italiano dichiara guerra alla Germania. Gli angloamericani e i russi riconoscono gli italiani non alleati ma cobelligeranti. Ottobre 43: La “forza armata” della Repubblica Sociale si organizza: Rodolfo Graziani, nominato ministro della Difesa, organizza l’esercito della RSI; Renato Ricci dà vita alla Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), che dal marzo 1945 verrà incorporata nell’esercito repubblicano; Junio Valerio Borghese costituisce la formazione autonoma X MAS. Nell’Italia meridionale l’esercito tedesco, si attesta lungo l’asse dei fiumi Garigliano sul Tirreno e Sangro sull’Adriatico, la cosiddetta “Linea Gustav”.
Il comando militare del PCI costituisce i Gruppi d’Azione Partigiana (GAP) per organizzare la guerriglia urbana, attentati e sabotaggi.
12 ottobre: L’Italia dichiara guerra alla Germania.

1º ottobre – Gli alleati entrano a Napoli, già liberata dai patrioti. 8 ottobre – In tutta la Val d’Ossola si sviluppa l’attività partigiana.13 ottobre – l’Italia dichiara guerra alla Germania nazista e diventa cobelligerante a fianco degli Alleati. 20 ottobre – Campagna d’Italia: Il VI Corpo americano supera in diversi punti la linea del Volturno e truppe della 34ª e 45ª Divisione entrano rispettivamente ad Alife e Piedimonte d’Alife; la linea del Volturno è superata.               
31 – Civitavecchia – Colpo di mano alla caserma Duca degli Abruzzi: i partigiani della Banda Maroncelli si impossessano di una radio ricetrasmittente.

ROMA e regione Lazio

4 ottobre – Zona di Ponte Milvio – attacco di un gruppo di partigiani di Bandiera Rossa contro una colonna di automezzi tedeschi in transito. L’azione è condotta al comando del maresciallo della Regia Aeronautica Vincenzo Guarniera, detto Tommaso Moro.16 ottobre: A Roma, mentre i tedeschi rastrellano e deportano in Germania 1023 abitanti del ghetto ebraico, il CLN si riunisce clandestinamente e, dopo essersi rifiutato di appoggiare il governo Badoglio, approva un ordine del giorno che chiede un governo espressione delle forze popolari.13 ottobre : Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, membri del CLN sono arrestati e imprigionati a Regina Coeli. 16 ottobre – Rastrellamento del ghetto di Roma 9-10 – Mandela   – Nella notte, per rastrellare gli uomini in condizione di lavoro, i tedeschi effettuano una vasta battuta che viene estesa poi ai comuni limitrofi di Cineto Romano e Roccagiovine e uccidono numerosi partigiani e cittadini.
10 – Cinque squadre partigiane dei Castelli Romani compiono azioni di sabotaggio con chiodi a quattro punte ad autocolonne tedesche in transito sulle vie Appia, Casilina, Tuscolana, Ardeatina e Laurentina.
12 – Ariccia  – Rastrellamento tedesco nel corso del quale vengono catturati 190 giovani.
15 –  Bellegra   – Rastrellamento per rintracciare gruppi di giovani renitenti alla leva che vi si erano rifugiati e nascosti.
20 – Velletri e Colleferro  – Rastrellamento tedesco nella zona compresa tra le due città.  Vengono catturati 250 giovani e ufficiali italiani. Oltre a numerosi militari alleati di diversa nazionalità.
Civitavecchia   – Aerei alleati bombardano il porto e la città.  Nel corso dell’incursione un nucleo di venti partigiani appartenenti alla Banda Maroncelli attacca una batteria contraerea costiera tedesca.
23 – Guadagnolo  – I tedeschi catturano don Pasquale Buttarazzi, già cappellano militare dell’aeronautica, che è in contatto con uomini di Bandiera Rossa e con militari sbandati della zona Prenestina: dopo averlo inutilmente torturato per estorcergli notizie, lo mitragliano sulla piazza del paese lasciandolo esposto per tre giorni come monito ai cittadini.
24 – Monterotondo   – I gappisti Alvaro Marchini e Francesco Zuccheri organizzano la fuga dei prigionieri sovietici rinchiusi nel campo organizzato dai tedeschi allo scalo merci. 16 ottobre Retata della Gestapo nel ghetto nella prima mattina del sabato, giorno festivo per gli ebrei, scelto appositamente per sorprenderne il più possibile.Il rastrellamento è ordinato da Kappler che aveva promesso l’incoluminità agli ebrei in cambio dell’oro. Solo 17 si salveranno dei 1022 ebrei deportati nei campi di sterminio in Germania e Polonia. Il Vaticano con i prelati Roberto Ronca e Pietro Palazzini e privati cittadini daranno rifugio a 4447 ebrei mentre altri li denunceranno per incassare la taglia promessa dai tedeschi per la loro cattura.17 ottobre Per la prima volta – l’azione si ripeterà di frequente in seguito – i partigiani cospargono di chiodi a quattro punte le principali strade che conducono verso Cassino, al fine di squarciare gli pneumatici degli automezzi che compongono le colonne tedesche che alimentano il fronte, interrompendone la marcia.L’idea originale è di Lindoro Boccanera, che lavorando presso il Museo Storico dei Bersaglieri a Porta Pia, ha preso spunto dall’uso di analoghi chiodi prodotti dagli austriaci durante la prima guerra mondiale, custoditi presso il museo come cimeli.I chiodi impiegati dalla Resistenza vengono prodotti innanzitutto da Enrico Ferola presso la sua officina di Trastevere, in via della Pelliccia, ma si estende poi ad altre officine anche fuori Roma.Ferola, catturato il 19 marzo 1944 dalla banda fascista di Pietro Koch, sarà trucidato alle Fosse Ardeatine).A seguito di tali attacchi, i tedeschi diramano attraverso la stampa un comunicato che denuncia “i teppisti e gli incoscienti” autori del fatto, minacciando di effettuare gravi ritorsioni verso i civili che vivono lungo le strade ove avvengono gli attacchi. Ai sabotatori viene attribuita la responsabilità della fame, causata dal mancato trasporto dei viveri, che comincia a farsi sentire in città.19 ottobre – Via Salaria – Azione partigiana di fronte all’aeroporto del Littorio: viene ucciso un portaordini motociclista dell’esercito tedesco.       Lo stesso argomento in dettaglio: Eccidio di Pietralata. 20 ottobre Tiburtino – Un folto gruppo di partigiani del gruppo Bandiera Rossa con base a Pietralata assalta il Forte Tiburtina, presidiato da soldati tedeschi, allo scopo di impadronirsi di armi, munizioni e viveri ivi abbandonati dall’Esercito Regio dopo l’8 settembre. L’attacco fallisce per l’intervento dall’esterno di un reparto di SS. Solo 3 attaccanti riescono a fuggire, mentre 22 sono catturati: 10 di essi subiscono un simulacro di processo e sono condannati a morte (saranno fucilati due giorni dopo assieme ad un passante innocente capitato per caso sul luogo dell’esecuzione, presso Rebibbia), altri 9 sono deportati in Germania. –Pietro Badoglio, sette giorni dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia alla Germania (13 ottobre), lancia un proclamo destinato agli italiani sotto occupazione tedesca, incitandoli a cagionare con ogni mezzo e dovunque danno al nemico.25 ottobre – Via Salaria – Durante un conflitto a fuoco con un gruppo di partigiani restano feriti alcuni ufficiali tedeschi.28 ottobre – Intera città – In occasione delle celebrazioni fasciste per l’anniversario della Marcia su Roma, i partigiani dei GAP attaccano con bombe a mano e colpi d’arma da fuoco un corteo fascista che sfila nei pressi di Sant’Andrea della Valle, in pieno centro, ferendo dodici fascisti. Analoga tecnica viene impiegata contro i militi della guardia della caserma di via Brenta, al quartiere Trieste. Un altro assalto viene portato contro una pattuglia fascista che transita di fronte alla scuola Gelasio Gaetani, in viale Mazzini, quartiere Della Vittoria. Altri attacchi partigiani colpiscono i fascisti in Trastevere e a Piazza Sonnino. In seguito ad analoghi attacchi un fascista resta ucciso al quartiere Flaminio, presso il ponte Littorio, attualmente dedicato a Giacomo Matteotti.31 ottobre – Centro della città – I partigiani attaccano ed uccidono diversi fascisti in pieno centro: cadono un capomanipolo in corso Umberto I, un centurione in via del Plebiscito e un milite in piazza Vittorio Emanuele II

 

ITALIA

30 novembre – Gianicolense – In un’operazione estremamente audace e coronata da completo successo, un gruppo di partigiani di Bandiera Rossa guidato da Vincenzo Guarniera assalta un autocarro della Polizia dell’Africa Italiana che conduce un plotone d’esecuzione al Forte Bravetta, nel suburbio Gianicolense, per fucilare sette partigiani. Catturato il mezzo, i partigiani indossano le uniformi dei militi disarmati ed accedono al forte in loro vece, ove hanno ragione del presidio, liberano i sette condannati a morte e fuggono insieme ad essi.6 novembre: Gli Alleati si attestano sulla “Linea Bernhardt” che correva da Venafro (IS) fino al Tirreno.

28 novembre: i Britannici lanciano una violenta offensiva sul fronte del Sangro e nel gennaio 1944 giunge fino ad Ortona.15 novembre – Heinrich Himmler ordina che la popolazione rom sia trattata allo stesso modo degli ebrei nei campi di concentramento.

ROMA e regione Lazio

2 novembre – Truppe inglesi raggiungono il fiume Garigliano.3 novembre – Mussolini indice un ordine d’arresto per Galeazzo Ciano.7 novembre – Vari quartieri – In occasione dell’anniversario della Rivoluzione d’ottobre i GAP tengono comizi lampo a piazza Fiume, quartiere Salario, ove interviene Franco Calamandrei, in pieno centro storico a largo Tassoni con Mario Leporatti e presso San Giovanni in Laterano, con Carlo Salinari. Un partigiano di Bandiera Rossa innalza una bandiera con la falce e martello su un edificio presso l’Alberone, nel quartiere Appio-Latino.8 novembre – Viale Marconi – Partigiani colpiscono una vettura militare tedesca. Nello stesso giorno viene disposta la chiusura dei negozi alle 17:30.1 – Colleferro-Bombardamento   aereo  alleato 
10 – Ariccia  – Rastrellamento tedesco.
12 – Falliscono gli attentati dinamitardi predisposti dalla banda partigiana dei Castelli Romani sulle linee ferroviarie Roma-Velletri e Roma-Formia-Napoli.
15 – Partigiani del Partito d’Azione sbarrano di notte la via Aurelia al 12 km con chiodi a quattro punte.
18 – Velletri-Un tenente degli Alpini assume la direzione del fascio repubblicano che ha riaperto il proprio ufficio nei locali del palazzo comunale14 novembre – Via IV Novembre – Partigiani lanciano bombe a mano in pieno centro contro un automezzo tedesco. Nella stessa giornata i nazifascisti conducono un rastrellamento nella zona di piazza Fiume.18 novembre – Piazza Cavour – I GAP riescono a porre un estintore pieno di tritolo sotto il palco del cinema “Adriano”, ove il maresciallo Rodolfo Graziani e il generale tedesco Rainer Stahel, a capo del Comando tedesco di Roma presenzieranno una manifestazione fascista. Per un difetto dell’innesco la bomba non esplode e l’attentato fallisce.20 novembre : Aurelia – Poco fuori Roma, al XIII chilometro della via Aurelia, una formazione partigiana di Bandiera Rossa guidata a da Vincenzo Guarniera organizza un’imboscata contro una colonna motorizzata tedesca. Diversi automezzi vengono distrutti e cadono due ufficiali tedeschi. la polizia della RSI, scoperta la stamperia clandestina ove si stampa l’organo del Partito d’Azione “Italia Libera”, in via Basento 55, arresta Leone GinzburgGiuseppe MartiniCarlo Muscetta e Manlio Rossi Doria.  

 

ITALIA

2 dicembre – La Luftwaffe tedesca bombarda il porto di Bari in mano degli alleati. Sono affondate 17 navi da trasporto. Colpita una nave americana carica di yprite; la fuoriuscita di sostanze tossiche provoca alcune centinaia di vittime.20 dicembre – Inizia la Battaglia di Ortona24 dicembre – Il generale Dwight D. Eisenhower diventa comandante supremo degli Alleati in Europa.

ROMA e regione Lazio

4 dicembre – Grottaferrata  – I tedeschi pretendono dal podestà la consegna di  venti uomini per la guardia ininterrotta ai fili telefonici e telegrafici, fatti segno di continui sabotaggi.
5 dicembre – Canale Monterano  – Rastrellamento tedesco con scontri tra nazisti e partigiani che perdono numerosi uomini.
6 dicembre – Sulla via Nettunense una mina collocata dalla banda partigiana dei Castelli Romani provoca la distruzione di un autocarro e la morte di 10 militari tedeschi.
7 dicembre – Squadre partigiane dell’Appio Tuscolano e dei Castelli Romani collocano chiodi a quattro punte sulle vie Appia.  Nettunense e Ardeatina; analoga azione di squadre di Torpignattara e di  Palestrina sulla via Casilina.  Seguono mitragliamenti dei mezzi militari coinvolti nell’ingorgo che si crea.
8 dicembre – Monterotondo – Il locale nucleo partigiano attacca un’autocolonna tedesca sulla via Salaria uccidendo 6 soldati.
Nella notte un’azione di sabotaggio immobilizza sulla via Casilina, in località Pantano Borghese, alcuni automezzi tedeschi che poi, nel mattino, vengono distrutti da un’incursione aerea alleata.
15 dicembre – Colleferro  – Bombardamento alleato. 
19 dicembre – Colleferro  – Nuovo bombardamento aereo alleato.
20-21 dicembre – Nella notte la banda dei Castelli Romani porta a termine una spettacolare azione.  Vengono fatti saltare quasi contemporaneamente il ponte Sette Luci della ferrovia Roma-Formia a circa 25 km da Roma mentre vi transita un treno carico di militari tedeschi (con circa 400 tra morti e feriti) e tra i caselli 14 e 15 della Roma-Cassino, nei pressi di Labico, un treno  carico di esplosivi.
21 dicembre – Reparti di paracadutisti tedeschi rastrellano circa 300 uomini trovati nel raggio di 4-5 km dal ponte Sette Luci e li concentrano nel campo della stazione radio di Santa Palomba, presso Pomezia: verranno rilasciati dopo alcuni giorni, con l’eccezione di una ventina, trasferiti al Villaggio Breda. 
Colleferro – Nuovo bombardamento alleato.
25 dicembre – Allumiere e Tolfa -Azioni di disturbo del gruppo partigiano Maroncelli con mitragliamento delle autocolonne tedesche in transito sulla via Aurelia. 3 dicembre – Aurelia – Poco fuori Roma, al X chilometro dell’Aurelia, viene ucciso dai partigiani un milite fascista. Il giorno seguente, in Piazza di Spagna, un fascista uccide il magistrato Mario Fioretti, esponente del PSIUP.5 dicembre – Centro della città – Di fronte al Teatro dell’Opera i GAP attaccano una pattuglia tedesca e danno alle fiamme due loro automezzi. In giornata viene arrestato il generale Vito Artale, del Fronte militare clandestino.6 dicembre – Intera città – In sessanta cinema romani vengono lanciati volantini contro i nazifascisti. L’azione è eseguita da militanti di Bandiera Rossa. Due degli organizzatori ed esecutori dei lanci vengono catturati: Romolo Jacopini e Quirino Sbardella. Mentre le autorità organizzano posti di blocco permanenti ai principali accessi della capitale, arriva a Roma da Pesaro (dove era clandestinamente giunta per mezzo del sommergibile italiano Axum), una missione dell’OSS dotata di radio ricetrasmittenti, guidata dagli ufficiali del SIM, capitano Enrico Sorrentino e sottotenente Arrigo Paladini.7 dicembre – Dintorni di Roma – I partigiani realizzano sabotaggi cospargendo di chiodi a quattro punte le vie AppiaNettunense e Ardeatina.8 dicembre Appio-Latino e Pantano Borghese – I partigiani attaccano un’autorimessa occupata dall’esercito tedesco in via Albalonga (quartiere Appio-Latino), lanciando bombe a mano e incendiando i mezzi. Grazie ai collegamenti radio frattanto stabiliti con gli Alleati, i blocchi della circolazione realizzati cospargendo le strade con chiodi a quattro punte (di solito nei tratti in curva e impegnando una quarantina di metri di carreggiata) si fanno micidiali: sulle colonne tedesche bloccate, infatti, si avventano i cacciabombardieri angloamericani, avvertiti via etere.Nel primo significativo episodio di questo tipo un’autocolonna tedesca viene bloccata a Pantano Borghese sulla via Casilina e sottoposta al fuoco dei partigiani che la inchiodano sul posto sino al sopraggiungere degli aerei alleati, che la distruggono.12 dicembre Centro della città – Il Fronte militare clandestino sottrae al Poligrafico dello Stato, in piazza Verdi, una notevole riserva di carta filigranata del tipo impiegato per stampare carte annonarie, quanto mai preziose per la crescente fame in città (nello stesso giorni i fornai ricevono l’ordine di panificare solo a giorni alterni, per carenza di farine). Con la carta sottratta verranno clandestinamente realizzate e distribuite mezzo milione di tessere contraffatte.All’ospedale San Giovanni muore un milite fascista ferito dai partigiani alcuni giorni prima.17 dicembre – Centro della città – In via Veneto, al rione Ludovisi, i GAP uccidono un ufficiale tedesco, mentre due fascisti subiscono la stessa sorte in via Donizetti (quartiere Pinciano) e in via Cola di Rienzo (rione Prati).18 dicembre – Centro della città – Azione partigiana con il risultato di 10 morti e numerosi feriti nella trattoria “Antonelli” in via Fabio Massimo 101 (rione Prati), affollata di militari tedeschi e fascisti. Altri otto militari tedeschi restano uccisi e numerosi feriti all’uscita dal cinema “Barberini”, in piazza del Tritone, quando i GAP lanciano contro di loro una bomba.19 dicembre – Centro della città – In via Veneto un gruppo di partigiani aderenti ai GAP (Maria Teresa Regard, Ernesto Borghesi e Franco Calamandrei), coadiuvati da Antonello Trombadori, depongono tre ordigni su davanzali delle finestre dell’Albergo Flora, ove ha sede il Tribunale Militare tedesco, riuscendo a dileguarsi. Due degli ordigni esplodono, causando notevoli danni al pianterreno dello stabile e un numero di vittime all’interno non precisato dai tedeschi.20 dicembre Centro della città e dintorni di Roma – Attacco dei GAP al comando militare tedesco in Corso d’Italia. I partigiani delle Brigate Garibaldi e del Fronte militare clandestino operanti ad AlbanoGenzano e Marino attaccano con esplosivi (confezionati dal minatore Marcaurelio Trovaluci) le linee ferroviarie Roma-Formia e Roma-Cassino, attraverso le quali viene rifornito il fronte della Linea Gustav.Tali azioni sono condotte da Salvatore Capogrossi, Pino Levi Cavaglione, Ferruccio Trombetti, Alfredo Giorgi, Enzo D’Amico, Giuseppe, Giuseppe Mannarino, Amedeo Bianchi, Dante Appetiti, Ippolito Silvagni, Neglio Lommi.I danni inflitti alle forze germaniche sono imponenti: la distruzione del ponte “Setteluci” sulla linea per Cassino al passaggio di un treno provoca la morte di 400 militari che effettuavano un avvicendamento al fronte.Tra Colonna e San Cesareo la mina viene invece fatta brillare contro un treno carico di munizioni e di armi diretto a sud.Il giorno successivo il comandante tedesco della piazza di Roma vieta l’uso delle biciclette (normalmente impiegate dai partigiani per i loro spostamenti e per condurre attacchi in città) tra le 17 e il mattino.22 dicembre – Sempre allo scopo di individuare i partigiani, che si spostano in continuazione, viene vietato qualsiasi cambio di domicilio senza autorizzazione e per i portieri degli stabili, ritenuti responsabili dell’osservanza del divieto, viene disposta la deportazione in Germania se non ottemperano all’ordine.24 dicembre Centro della città – Scontro a fuoco tra partigiani e militari tedeschi in via di Porta Castello, (rione Prati), presso Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione.Centro della città – Mario Fiorentini, partigiano dei GAP, giunto in bicicletta sul lungotevere che sovrasta via della Lungara, nel rione Trastevere, lancia un ordigno esplosivo contro l’ingresso del carcere di Regina Coeli, mentre 28 militari tedeschi sono impegnati nel cambio della guardia. Nei pressi sono pronti all’azione Carla Capponi (che poco prima gli ha affidato il tubo metallico pieno di esplosivo), Lucia OttobriniFranco di Lernia e Rosario Bentivegna. Otto militari tedeschi restano uccisi, molti altri feriti. Fiorentini, inforcata la bici, si dà alla fuga e riesce a sfuggire incolume al fuoco cui viene fatto segno da altri militari affacciatisi alle finestre, riuscendo a riparare in via Sant’Agostino, presso la libreria antiquaria di Fernando Bertoni.A seguito di questo ennesimo attacco, il comando tedesco ordina a militari e polizia di aprire il fuoco contro ogni ciclista che non si fermi immediatamente all’alt.Poco dopo viene totalmente vietato ai civili l’uso delle biciclette.30 dicembre – Centro della città – Una centralina elettrica sita nel piazzale della stazione Termini viene messa fuori uso dai partigiani. Il comando militare della Resistenza segnala che durante il mese di dicembre le formazioni partigiane attive in città hanno ucciso 17 militari germanici.  

 

 

ITALIA

 

ROMA e regione Lazio

3 gennaio – Genzano   – In località Muti a sud del paese, un gruppo di partigiani ex prigionieri sovietici, guidati da Kaliaskin, viene circondato da truppe e autoblindo tedesche e riesce a sottrarsi all’accerchiamento per l’intervento di partigiani italiani che, con l’appoggio della popolazione, ingaggiano uno scontro a fuoco con i tedeschi.  Rifugiati dapprima nelle grotte di Nemi, i sovietici verranno poi trasferiti a Palestrina.
5 gennaio – Edoardo Salerno assume le funzioni di capo della provincia.
Ariccia  – La locale banda partigiana cattura tre militi fascisti, le cui divise e documenti verranno usati negazione per asportare esplosivi dallo stabilimento Bpd di Colleferro.
6-7 gennaio – Nella notte sulle vie Aurelia, Salaria e Casilina molti automezzi restano immobilizzati per lanci di chiodi a quattro punte. Presso Zagarolo una camionetta tedesca è fatta segno di colpi di fucile: due tedeschi feriti, uno grave.
7 gennaio – Colleferro – Una squadra di partigiani di Genzano ripete con successo l’azione presso lo stabilimento Bpd per assicurarsi il rifornimento  di esplosivi.
8 gennaio – Colleferro   – Bombardamento aereo alleato.
16 gennaio – Un treno carico di ufficiali e soldati italiani catturati dai tedeschi e destinati in Germania viene fermato al 47° chilometro della linea Roma-Firenze con tronchi d’albero sulle rotaie e assalito dai partigiani della banda  Sette Comuni, che eliminano la scorta tedesca e liberano i prigionieri.
16-17 gennaio – Pomezia  – Al bivio di Santa Palomba, sulla via Ardeatina, in prossimità della stazione ferroviaria, i partigiani attaccano un nucleo tedesco uccidendo sette militari.
22 gennaio – Nettunia  – Nelle prime ore del mattino le truppe alleate sbarcano da 374 mezzi navali sulla spiaggia di Anzio attestandosi per 16 km sul litorale tra Torre Astura e Tor San Lorenzo: circa 50 mila uomini e 5 mila automezzi al comando del gen.  John P. Lucas, inquadrata, per gli Usa, nella 3’ divisione di fanteria, nel 504 e 509 reggimento paracadutisti e in tre battaglioni di Rangers, e per la Gran Bretagna. dalla I divisione di fanteria e dai battaglioni 9’ e 43’ Commandos.
Palestrina  – Bombardamento aereo alleato.
Velletri   – Bombardamento aereo alleato.
Un nucleo clandestino di Carabinieri sabota ponti sulle vie Casilina e Tiburtina. 
25-26 gennaio – Nella notte un attentato interrompe la linea ferroviaria Roma-Orte
26 gennaio – Dopo aver attaccato una colonna tedesca sulla via di Anzio, la banda partigiana dei Castelli Romani comandata da Pino Levi Cavaglione è costretta a ripiegare.
27 gennaio – Albano  – Bombardamenti alleati.
30 gennaio – Marino. Ferito gravemente un ufficiale tedesco: i militari tedeschi fermano Ferdinando Lanciotti che, trovato in possesso di arma da fuoco, viene fucilato sul posto.

2 gennaio – In Via delle Terme una colonna motorizzata tedesca viene attaccata con spezzoni incendiari.3 gennaio – Ordigni esplosivi collocati da partigiani fanno saltare alcuni vagoni ferroviari nello scalo di San Lorenzo.4 gennaio Il sacerdote trentunenne Don Giuseppe Morosini viene arrestato con il tenente Marcello Bucchi. L’arresto è avvenuto su delazione di Dante Bruna, infiltrato della Gestapo tra i partigiani di Monte Mario, che ha finto, per comprometterli, di voler vendere un mitragliatore ai due. Don Morosini, trovato in possesso di una pistola e di esplosivi, è accusato di aver fatto giungere agli alleati una mappa, avuta da un ufficiale austriaco, delle postazioni tedesche a Cassino. Morosini e Bucchi torturati perché rivelino nomi di partigiani non parleranno e ognuno dei due tenterà di salvare il compagno accollandosi ogni responsabilità.Bucchi sarà ucciso insieme agli altri prigionieri alle fosse Ardeatine il 24 marzo 1944 mentre, nonostante l’intervento diretto del papa, don Morosini sarà fucilato il 3 aprile del 1944. 10 gennaio. Un appartenente a Bandiera Rossa, Carlo Anzaloni, infiltrato dei fascisti, conduce per suo conto trattative, che non approderanno a niente di concreto, con Kappler che si dichiara disposto a lasciare Roma purché cessino le azioni partigiane.15 gennaio – Aerei alleati bombardano i quartieri di Centocelle, Cinecittà, Quadraro17 gennaio – Sabato Martelli Castaldi e Roberto Lordi, generali della Regia Aeronautica preposti a dirigere il Polverificio Stacchini di Colleferro, si recano a via Tasso in qualità di collaboratori della Wehrmacht per chiedere la liberazione del proprietario della fabbrica, sospettato di rifornire i partigiani. Saranno arrestati e fucilati alle Fosse Ardeatine.19 gennaio – Il quartiere Quadraro è colpito da un nuovo, violento, bombardamento aereo.20 gennaio – Franco Sabelli, collaboratore infiltrato dalla Gestapo, arresta il diciassettenne Luigi Selva del Partito d’Azione che mentre viene condotto a Via Tasso salta dall’auto ma sarà colpito a morte.21 gennaio Bombardamenti alleati con distruzione di abitazioni e morte di civili sulla borgata GordianiCasal Bertone, la borgata MarranellaTor Pignattara e Centocelle.Automezzi tedeschi in un garage di via San Nicola da Tolentino vengono distrutti da un gruppo di partigiani.22 gennaio – Sbarco di alleati ad Anzio e Nettuno. I tedeschi sorpresi dall’attacco si accingono a lasciare Roma ma il generale Lukas si attarda per organizzare in forze l’avanzata. Perde così il vantaggio della sorpresa permettendo a Kesselring di far arrivare truppe di rincalzo per opporsi agli alleati. Anche i partigiani romani che si preparavano all’insurrezione desistono vista la resistenza organizzata dei tedeschi che sembrano in grado di ributtare in mare gli alleati.24 gennaio In via del Tritone, via Francesco Crispi e in via Barberini autocolonne di camion tedeschi vengono attaccati da brigate partigiane.Maria Teresa Regard dei GAP Centrali, mette una bomba nel posto di ristoro tedesco alla stazione Termini. L’esplosione causa 20 morti e diversi feriti.Con l’azione di un gruppo delle Brigate Matteotti comandate da Giuliano Vassalli, con l’aiuto di Giuseppe GraccevaMassimo Severo Giannini, Filippo Lupis, Ugo Gala Marcella Ficca Monaco e Alfredo Monaco, medico del carcere di Regina Coeli, grazie a falsi documenti di scarcerazione evadono Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, con Luigi Andreoni e quattro ufficiali badogliani (Luigi Allori, Carlo Bracco, Ulisse Ducci e Torquato Lunedei).25 gennaio Il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, comandante del Fronte militare clandestino, è arrestato assieme al diplomatico Filippo De Grenet. Il comando del Fronte militare clandestino è assunto dal generale Quirino Armellini.La Gestapo, su informazioni di un infiltrato in Bandiera Rossa, il sottotenente delle SS italiane, Mauro De Mauro, arresta Aladino GovoniUnico GuidoniUccio PisinoEzio LombardiTigrino Sabatini. Moriranno il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine.26 gennaio – Viene arrestato Giuseppe Celani, funzionario all’Annona, che organizza la falsificazione delle tessere annonarie.28 gennaio – In piazza dei Mirti è ucciso un milite fascista della polizia ferroviaria.29 gennaio Il sacerdote Don Pietro Pappagallo e il ten. col. Roberto Rendina denunciati dal collaborazionista Gino Crescentini, vengono arrestati dalla Gestapo con l’accusa di favorire la fuga dei prigionieri italiani ed alleati e di proteggere gli ebrei fornendo loro documenti falsi. Saranno entrambi uccisi alle fosse Ardeatine.Arrestato e ucciso alle Ardeatine il redattore del giornale clandestino L’UnitàGioacchino Gesmundo che forniva armi e i chiodi a quattro punte per sabotare gli automezzi tedeschi.In una manifestazione antifascista di universitari e liceali, lo studente Massimo Gizzio viene aggredito e ucciso da fascisti del gruppo “Onore e Combattimento”.30 gennaio. In un’azione dei GAP viene ucciso a Torpignattara il capo rionale fascista Amedeo Di Giacomo.31 gennaio In una retata a via Nazionale vengono rastrellati 2000 uomini da avviare alla costruzione di difese sul fronte di Anzio e al lavoro coatto in Germania.Una colonna tedesca viene assalita in via dell’Impero da gappisti.Il coprifuoco in Roma inizia alle 18 ma alle ore 16 tutti i negozi devono chiudere.  

 

ITALIA

 

ROMA e regione Lazio

1º febbraio – Il deposito d’armi ed esplosivi dei GAP Centrali in via Giulia viene scoperto dalla Gestapo. Sono arrestati e detenuti in via Tasso gli artificieri: il gappista Giorgio Labò che sarà fucilato a Forte Bravetta e Gianfranco Mattei, ventisettenne docente universitario di fisica, che s’impiccherà in una cella nella notte tra il 6 e il 7 febbraio.2 febbraio – In via Giulia viene arrestato Antonello Trombadori, comandante dei GAP centrali, che si salva dalla fucilazione perché i suoi compagni non ne rivelano l’identità.3 febbraio Nella notte tra il 3 e il 4 febbraio Pietro Koch nonostante l’extraterritorialità della Basilica di San Paolo fuori le mura vi fa irruzione e arresta 67 rifugiati.Un’autocolonna tedesca è attaccata a Centocelle.5 febbraio – Leone Ginzburg per le torture subite muore a Regina Coeli.7 febbraio – Un camion tedesco viene fatto esplodere in via Carlo Alberto.La sala ristoro dei soldati tedeschi della Stazione Termini viene fatta segno a un secondo attentato che causa morti e feriti. 10 febbraio – Bombardamento alleato a Castel Gandolfo. Viene danneggiata anche la residenza del Papa.12-14 febbraio – Massicci bombardamenti alleati sul centro e la periferia romana.15 febbraio Bombardamento alleato a tappeto di Montecassino.Romualdo Chiesa, dirigente dei Cristiano Sociali torturato in via Tasso verrà accecato. Morirà alle Ardeatine.16 e 17 febbraio – Continuano i bombardamenti alleati sulla periferia romana e sul centro a Trastevere.18 febbraio Attentato dei GAP a Giuseppe Pizzirani, segretario dei fascisti romani, che riesce a salvarsi.Alla stazione Ostiense un vagone di munizioni del convoglio diretto a Cassino viene fatto saltare dai partigiani.Pena di morte prevista per i renitenti alla leva della RSI.23 febbraio- Armando Stampacchia, capo della polizia fascista del Quadraro si salva da un primo attentato. Non sfuggirà alla morte in un nuovo attentato il 25 febbraio.24 febbraio- Ferdinando Agnini, capo dell’organizzazione giovanile USI-Unione Studenti italiani dalla prigione cerca di avvertire il padre affinché faccia fuggire i membri del suo gruppo. Il biglietto intercettato dalla polizia costituirà una prova d’accusa per Ferdinando che morirà alle fosse Ardeatine.27 febbraio – I partigiani fanno saltare un autocarro carico di munizioni a viale Africa.10 febbraio – Castelgandolfo  – Nel corso di un bombardamento alleato è colpita anche la villa pontificia, dove avevano trovato rifugio gli sfollati.
16 febbraio – Anzio  – I tedeschi contrattaccano la testa di ponte alleata.
Grottaferrata  – Salta in aria la palazzina sede del comando tedesco.
19 febbraio – Velletri – In località Prato Lungo, verso Cisterna (Lt), i tedeschi uccidono 14 ostaggi per rappresaglia per l’uccisione di un militare ed il ferimento di un altro da parte di un contadino del quale stavano tentando di violentare la moglie.
22 febbraio – Ariccia – I partigiani della formazione dei Castelli Romani uccidono il fascista Luigi Menicocci perché, nonostante la diffida, continua a segnalare ai nazisti le case degli antifascisti.
Palestrina – I partigiani uccidono Camillo Barcaroli, fondatore del fascio repubblicano e collaboratore degli occupanti
25 febbraio – Frascati – Scontro a fuoco tra truppe tedesche e partigiani.
29 febbraio – Anzio  – Nuovo contrattacco tedesco, che si protrae fino al 4 marzo, contro la testa di ponte alleata.  

 

ROMA e regione Lazio

1º marzo – Pilo Albertelli arrestato tenterà più volte il suicidio. Morirà alle fosse Ardeatine.3 marzo I quartieri Tiburtino e Ostiense contano 600 morti e un migliaio di feriti a seguito di un bombardamento aereo.Davanti alla caserma in viale Giulio Cesare famigliari dei rastrellati per la deportazione chiedono la loro liberazione. Un prigioniero tenta di fuggire da una finestra ma viene ucciso. Teresa Gullace, incinta del sesto figlio cerca di gettare un pacchetto con del cibo al marito ma mentre si fa largo tra la folla viene uccisa da un soldato tedesco. Nel pomeriggio dello stesso giorno gappisti tenteranno un attacco alla caserma.8 – Artena   – Bombardamento aereo alleato.
7-10 marzo – Si intensificano le azioni partigiane che portano alla distruzione di automezzi tedeschi e convogli ferroviari. Numerosi morti per un’azione gappista in un corteo di fascisti.12 marzo – Dopo un discorso di papa Pio XII giovani cattolici manifestano in piazza San Pietro contro la guerra e i nazifascisti. I giovani vengono incitati alla Resistenza dal comizio improvvisato del sacerdote Don Paolo Pecoraro che verrà arrestato.13 – 18 marzo – Si intensificano i bombardamenti aerei alleati su Roma.17 marzo – Un tenente di polizia, Maurizio Giglio, in realtà agente dell’OSS, viene scoperto ed arrestato dalla banda di Pietro Koch e torturato a via Tasso. Morirà alle fosse Ardeatine.23 marzo – I GAP Centrali al comando di Carlo Salinari (Spartaco) e Franco Calamandrei (Cola) compiono un attentato in Via Rasella durante il transito di una compagnia del Polizeiregiment “Bozen”, composta da 156 militari altoatesini. L’azione si concluse con la morte di 32 militari e 110 feriti (un altro soldato del “Bozen” spirò in ospedale il giorno dopo). persero la vita nell’attentato almeno altri due civili italiani tra cui il tredicenne Piero Zuccheretti. I gappisti non subirono perdite.24 marzo – Kappler per rappresaglia all’attentato di via Rasella, su ordine diretto di Hitler, comanda l’uccisione degli ostaggi che avverrà nelle cave di pozzolana alle Fosse Ardeatine. Vi trovano la morte 335 italiani, tra partigiani, civili rastrellati a caso ed ebrei detenuti (75).25-31 marzo – Sparatorie con vittime tra i partigiani e fascisti in piazza Santa Maria Maggiore, in via Orvieto e al Quarticciolo.27 marzo – Negli uffici della presidenza dell’Opera Nazionale Balilla in via Fornovo, sede di enti assistenziali, i gappisti fanno esplodere due bombe che feriscono una donna e più gravemente due bambini suscitando molto panico

 

 

ROMA e regione Lazio

5 – Allumiere e Tolfa, vasta retata di sospetti comunisti. 
8 – Allumiere e Tolfa   – Su denuncia di fascisti locali i tedeschi arrestano e rinchiudono nel carcere di Bracciano circa 70 persone, avviandole, a seconda dei casi, a Roma in via Tasso oppure al lavoro forzato al fronte di Anzio-Nettuno o alla Cecchignola.  Tra essi Ortensio Pierantozzi, capo locale della Democrazia cristiana e promotore, con i comunisti, dei Cln di Tolfa.
Allumiere e Civitavecchia  Nei giorni successivi i partigiani della banda Maroncelli catturano otto spie.
9 – Tolfa (località Lizzera)-due contadini uccidono un militare tedesco e ne feriscono un altro.
29 – Allumiere e Tolfa   – La banda Maroncelli distribuisce alla popolazione il grano sottratto ai tedeschi e ai fascisti con un attacco al deposito  in località Farnesina.
30 – Monterotondo- rastrellamento per reperire manodopera. Ferito un giovane che tenta di sfuggire alla cattura.

1º aprile La diminuzione della razione del pane da un etto e mezzo a un etto causa una serie di manifestazioni di protesta di madri di famiglia nel quartiere Appio. Il giorno 6 aprile un camion carico di pane scortato da militi fascisti è preso d’assalto a Borgo Pio da una folla affamata che uccide un milite.al Tiburtino III donne cercano di introdursi in un deposito di granaglie. Viene uccisa Caterina Martinelli madre di sette figli.Il giorno 7 aprile presso il quartiere Portuense un gruppo di donne cercano di entrare nel forno Tesei per prendere il pane riservato ai tedeschi che intervenuti fucileranno sul posto dieci donne.3 aprile Vengono catturati dalle SS il capo delle Brigate Matteotti Pino Gracceva e il rappresentante del CLN a Roma, il socialista Giuliano Vassalli. Viene arrestato anche Amerigo Mei capo partigiano democristiano nei Monti Lepini sorpreso a Roma mentre cerca di procurarsi delle armi.Azioni gappiste al Circo Massimo dove vengono distrutti automezzi tedeschi, alla Torretta dove vengono uccisi tre paracadutisti tedeschi, al Quarto Miglio bloccata e distrutta un’autocolonna tedesca.La sede del fascio a San Lorenzo viene assaltata e devastata.10 aprile – Il “gobbo del Quarticciolo”, Giuseppe Albano uccide in un’osteria di Cinecittà tre soldati tedeschi.13 aprile – Il sindacalista socialista Bruno Buozzi viene arrestato e imprigionato a Via Tasso. Il 4 giugno sarà ucciso, con altri prigionieri, a La Storta dalla Gestapo che avrebbe dovuto condurlo a Nord.16 aprile Manifestazione di studenti presso la basilica di Santa Maria Maggiore dopo una messa di commemorazione per tre loro professori probabilmente uccisi: Pilo Albertelli, Salvatore CanalisGioacchino Gesmundo. Un paracadutista della Nembo che vuole arrestare uno di loro viene ucciso da un gappista che operava per la protezione degli studenti.Membri del gruppo partigiano “Castelli Romani” sono arrestati a Roma dopo un incontro per il coordinamento con la Resistenza romana tenutosi nelle cantine della scuola elementare Giosuè Carducci in via La Spezia.17 aprile – Verso le 4 del mattino Kappler dà il via all’ “Unternehmen Walfisch” (Operazione Balena), bloccando da Porta Furba tutte le vie di accesso al quartiere del Quadraro centro operativo di bande partigiane e di gruppi isolati. Duemila persone rastrellate vengono riunite a Cinecittà e deportate nei campi di lavoro forzato.23 aprile – Il gappista Guglielmo Blasi viene arrestato per furto e in possesso di documenti tedeschi falsificati. Per salvarsi diverrà collaboratore della banda Koch che riuscirà così ad arrestare Carlo Salinari, Pietro Calamandrei, Roul FalcioniDuilio GrigioniLuigi PintorSilvio Serra.

 

ITALIA

5 maggio – Bonomi è riconfermato presidente del CLN centrale che decide di collaborare con il secondo governo Badoglio insediatosi a Salerno il 24 aprile. La questione istituzionale, monarchia o repubblica, è rinviata alla fine della guerra.10 maggio Il generale Karl Wolff, capo delle SS in Italia, chiede ed ottiene di incontrarsi in segreto con Papa Pio XII.Il motivo ufficiale è quello di evitare che una volta giunti a Roma gli alleati la città subisca vittime e distruzioni per una guerriglia casa per casa come ordinato da Hitler e Mussolini.Kesselring sarà disposto a desistere dal difendere Roma se il CLN, tramite il Papa, garantirà che non vi sarà un’insurrezione popolare.Il vero motivo della richiesta d’incontro di Wolff con il papa è invece quello di avviare trattative di pace in Svizzera con gli americani. Wolff riuscirà ad essere ricevuto dal papa ottenendo quanto si proponeva.Il fronte clandestino è indebolito da numerosi arresti: dal 16 maggio al giorno 23 dello stesso mese si susseguono gli arresti della Gestapo dei membri della Resistenza: Riccardo Anronelli, socialista, il ten. col. Luigi Cano, il maggiore Alfeo Brandimarte, del Fronte militare clandestino, il capitano Fulvio Mosconi, capo della banda Fulvi. Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Montecassino. 18 maggio – Gli alleati prendono Montecassino.  

ROMA e regione Lazio

1º maggio – Numerosi palazzi in Roma espongono bandiere rosse. I comitati dei partiti antifascisti proclamano uno sciopero generale che però fallisce.l’ultima incursione dei bombardieri alleati, il 3 maggio 1944, colpì i quartieri della Magliana e del Quadraro. 10 – Colleferro  – Bombardamento aereo alleato1 Maggio – Vallepietra- rastrellamento per ricercare prigionieri alleati. 2 morti e un ferito. Rastrellate 40 persone e saccheggiato il paese. Rastrellate anche Jenne e Arcinazzo Romano..
5 – Genazzano  – Combattimento tra tedeschi e partigiani.,
8 – Palestrina   – La locale formazione partigiana. rinforzata da Carla Capponi e Rosario Bentivegna, e un gruppo di partigiani sovietici guidati da Alexsei Kaliaskin, tenendo sotto tiro due prigionieri tedeschi, catturano un reparto accampato nei pressi della città, sottraendogli armi, attrezzature e la cucina da campo. 25 maggio – Violenti bombardamenti alleati su Roma sino al 29 dello stesso mese.10 maggio : Al seguito di queste trattative sarà liberato il socialista Giuliano Vassalli rinchiuso e torturato a Via Tasso.  19-20 – Palestrina – Scontri fra tedeschi e partigiani, con 15 morti e 30 tedeschi catturati.
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12 – Edoardo Salerno è rimosso da capo della provincia e destinato a Torino.
Palestrina- località Olmata-, militari tedeschi catturano 5 persone vestite con divisa da tedesco. 4 sono giustiziate immediatamente
15 – Castelgandolfo. Viene dato l’ordine di sgomberare il paese. Mentre gli abitanti raccolgono le proprie cose, la polizia tedesca effettua un rastrellamento per il servizio del lavoro. 22 – Anzio-Nettuno  – Offensiva alleata dalla testa di ponte.
24-25 – Palestrina – Combattimento tra partigiani e tedeschi attorno alla sede municipale
26 – Agosta  – Per rappresaglia per l’uccisione di un soldato tedesco in uno scontro a fuoco con i partigiani della Valle dell’Aniene i tedeschi fucilano in località Ara del Sorbo, nei pressi della frazione Madonna della Pace quindici persone rastrellate nei campi e nei casolari circostanti.
Valmontone – Le truppe alleate provenienti da Cassino si congiungono con quelle provenienti da Anzio.
Gallicano – I partigiani attaccano soldati tedeschi causando 5 morti.
27- Palestrina  – I partigiani attaccano depositi e accampamenti tedeschi.
28 – Palestrina – Per rappresaglia per l’uccisione di un militare i tedeschi uccidono 11 persone.
30 – Bombardamenti alleati sulle ferrovie per i Castelli Romani causano due morti e quindici feriti.
I tedeschi arretrando concentrano le forze al limite meridionale della provincia di Roma tra Valmontone, Velletri e Lanuvio.

 

ITALIA

 

ROMA e regione Lazio

3 giugno – I tedeschi lasciano Roma rinunciando a resistere all’avanzata alleata che ha già preso la zona de Castelli Romani ma non senza aver eseguito le ultime fucilazioni di partigiani a Forte Bravetta. Il CLN ritiene inutile ogni tentativo di insurrezione popolare.4 giugno Primi nuclei dell’esercito alleato composti da canadesi a cui si sono affiancati gli uomini di Bandiera Rossa avanzano su Roma dalla via Casilina.Un autocarro tedesco proveniente da via Tasso e carico di 14 prigionieri non può proseguire la sua fuga verso il Nord per un guasto. Tutti i prigionieri saranno fucilati sul posto all’altezza de La Storta, sulla via Cassia. L’eccidio de La Storta fu una strage commessa in Italia durante la seconda guerra mondiale, il 4 giugno 1944 da soldati dell’esercito nazista in fuga da Roma, in cui morirono quattordici persone in precedenza detenute nella prigione di via Tasso a Roma, dei quali dodici cittadini italiani. Tra le vittime ci furono il sindacalista Bruno Buozzi e l’ufficiale della Regia Marina italiana Alfeo Brandimarte, un ebreo polacco e un agente segreto delle forze armate britanniche, Gabor Adler, la cui vicenda è stata a lungo sconosciuta. Il nome dell’eccidio deriva dalla località più vicina al luogo del massacro, La Storta appunto. Esattamente il massacro avvenne in un boschetto al km 14,200 della via Cassia. 5 giugno Il dodicenne Ugo Forno, alla guida di sei partigiani, impedisce con le armi alle retroguardie tedesche di far saltare il Ponte Salario sull’Aniene, ma viene ucciso insieme a un compagno di lotta.Il generale Roberto Bencivenga, rifugiato con i membri del CLN in Vaticano durante l’occupazione viene incaricato dal CLN come comandante militare e civile di Roma.Umberto II di Savoia, nominato dal re Vittorio Emanuele III, luogotenente del Regno accoglie le dimissioni del governo Badoglio. Il nuovo governo tornato a Roma sarà presieduto da Ivanoe Bonomi, presidente del CLN con la partecipazione dei sei partiti che fanno parte del Comitato di Liberazione. Giugno 1 – Velletri   – Gli alleati entrano nella città.
3 – Zagarolo – I nuclei partigiani Garbuglia, Passeri e Bonaccorsi ingaggiano una battaglia di vaste proporzioni contro i tedeschi in ritirata.
5 – Vicovaro   – In località Villa Spada, per rappresaglia contro un attacco partigiano, i tedeschi uccidono tre contadini.
Civitavecchia  – Gruppi partigiani della banda Maroncelli attaccano retroguardie tedesche.
5-6 – Monterotondo  – Nella notte i tedeschi, prima di ritirarsi, effettuano un cannoneggiamento punitivo sul paese.
7 – Vicovaro- In località Praterelle i tedeschi sparano su un accampamento di profughi uccidendone 26 e ferendone molti altri.
Gavignano   – La banda D’Ercole-Stalin libera il paese.
Monterotondo   – La banda Marchini difende il paese contrastandone l’accesso ai tedeschi, che reagiscono con un bombardamento.
Allumiere- La banda Maroncelli attacca e mette in fuga i reparti tedeschi presenti nel paese liberandolo verso mezzogiorno: gli alleati giungono nel tardo pomeriggio.
9 –  Civitavecchia   – La  città  è liberata.
Monterotondo  – Il paese è liberato dai partigiani comandati da Alvaro Marchini e da quelli di Camicia Rossa.

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